La magistratura italiana verrà riformata in seguito all’approvazione del testo prima dalla Camera e poi in via definitiva dal Senato. Introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Ecco quando si tornerà al voto e i 3 punti fondamentali da conoscere.

Quando si torna al voto
Durante la votazione in Parlamento, non è stato raggiunto il quorum dei due terzi dei voti favorevoli e per questo motivo ci sarà bisogno di un referendum confermativo. Quest’ultimo, molto probabilmente, andrà in scena nella primavera del 2026. Ma vediamo i 3 punti fondamentali della riforma approvata in Senato.

I 3 punti fondamentali della riforma
Dunque, si tornerà al voto e per l’occasione bisognerà conoscere i 3 punti fondamentali della riforma:
- la separazione delle carriere: ci sarà sempre un’unica magistratura, ma le strade tra giudici e pubblici ministeri saranno completamente separate. L’aspirante magistrato, infatti, dovrà scegliere ad inizio carriera se proseguire nel ruolo di requirente oppure in quello di giudicante. E non ci potranno essere ripensamenti, come possibile con l’attuale legislatura;
- il Consiglio superiore della magistratura si sdoppia: ci sarà il Csm della magistratura giudicante ed il Csm della magistratura requirente. Inoltre, i componenti degli organi verranno estratti a sorte. Il mandato durerà quattro anni ed i componenti uscenti non potranno partecipare all’estrazione successiva. Questa è la decisione che ha fatto più discutere, perché in precedenza venivano eletti e non sorteggiati;
- l’introduzione dell’Alta corte disciplinare: avrà il compito di regolamentare le sanzioni disciplinari nei confronti dei magistrati ordinari. Sarà composta da 15 membri: 3 nominati dal Presidente della Repubblica, 3 estratti a sorte da un elenco compilato dal Parlamento, 6 estratti a sorte tra particolari magistrati giudicanti e 3 estratti a sorte tra particolari magistrati requirenti.
Ora, non resta altro che attendere la decisione ufficiale sulla data del nuovo referendum.





