Clamoroso Alcaraz: ecco perché ora Sinner deve assolutamente vincere

Il Masters 1000 di Parigi ha immediatamente regalato un risultato clamoroso e sorprendente: il numero uno del ranking ATP, Carlos Alcaraz, è stato eliminato dalla competizione nella gara d’esordio. Ora, Sinner ha una possibilità che deve assolutamente cogliere.

Alcaraz
Clamoroso Alcaraz: ecco perché ora Sinner deve assolutamente vincere (elimobile.it)

Alcaraz eliminato al secondo turno

La sconfitta del campione spagnolo è maturata al secondo turno della competizione, proprio nella gara d’esordio del numero uno del ranking. Alcaraz, infatti, è stato eliminato da Cameron Norrie in tre set con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-4. Il match è durato due ore e venticinque minuti e dopo l’uscita di scena il tennista ha dato la colpa al campo: “Non sento assolutamente la palla, zero. Qua non posso giocare. Salvo solo il servizio“. Inoltre, Alcaraz è stato protagonista di 54 errori durante gli scambi con il britannico, la maggior parte messi a referto tra secondo e terzo set. C’è da sottolineare che era da marzo (a Miami) che lo spagnolo non perdeva un incontro se non in finale. E ora per Sinner c’è un’opportunità che deve assolutamente cogliere.

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Alcaraz eliminato al secondo turno (elimobile.it)

Grande chance per Sinner

Con la clamorosa sconfitta di Alcaraz al secondo turno del Masters 1000 di Parigi, Sinner ha un’opportunità unica di tornare in vetta alla classifica ATP. L’altoatesino aveva dichiarato di non pensarci più in questo 2025 e che era un obiettivo per il 2026, ma il regalo dello spagnolo ha riaperto tutto. Infatti, in caso di vittoria del torneo Sinner tornerà al primo posto del ranking. Un traguardo che potrebbe essere momentaneo oppure no, dipenderà molto da come andranno le Finals di Torino. Il 10 novembre usciranno i punti delle Finals dello scorso anno (1500 per l’italiano e 200 per lo spagnolo) e Alcaraz tornerà comunque in vetta. Tutto poi dipenderà da quello che accadrà a Torino. Ma Sinner ha voglia di chiudere l’anno davanti a tutti.

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