Nonostante al via ufficiale manchino più di quattro mesi, tutta Italia è in fermento per il prossimo Sanremo. Il Festival della canzone italiana è infatti un momento di aggregazione nazionale che negli ultimi anni è tornato nel cuore degli italiani. E dopo l’annuncio delle novità nel regolamento, Carlo Conti è tornato a parlare e lo ha fatto ai taccuini di Aldo Vitali, direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, in occasione della seconda giornata del Festival dello Spettacolo.

Il sogno
“Per ora io ho tre gironi: il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno. Alcune canzoni che già ho sentito non possono rientrare per vari motivi. Poi, però, c’è questo Purgatorio che magari ti serve per il tassello, per il suono o per la curiosità. Per ora, nell’insieme, ce ne saranno 40 buone… Eh, sono troppe, ma fosse per me io farei un Festival di un mese e mezzo“, ha spiegato il presentatore con ironia. Conti ha poi ufficializzato due notizie per la 76esima edizione della kermesse: la conduzione di Nicola Savino al Dopofestival, già nell’aria, e la presenza delle co-conduttrici, una a sera, proprio come lo scorso anno.

Addio in vista?
E su un possibile addio alla direzione artistica del Festival dopo quello del 2026 è intervenuto anche Stefano De Martino che si è sentito di dare un consiglio al conduttore: “Ma scusami, se una cosa ti viene bene, non ti devi fermare, tu devi andare avanti“. Conti ha poi replicato: “Non è detto. Delle volte puoi anche dire basta, perché va bene così, senza esagerare, come ho fatto l’altra volta, dopo i miei tre…”. De Martino ha quindi incalzato ancora Conti: “Eh, appunto, a quanto siamo?” Con Conti che ha chiosato: “Due… Ma intanto fammi fare questo e poi staremo a vedere. Una cosa è certa: Sanremo è una cosa, come mi era capitato a me in passato, prima del 2015, che vada fatta quando tu te la senti. Non è tanto il condurlo; il condurlo è la direzione artistica, è fare delle scelte, avere l’esperienza per arrivare a questo. E sono sicuro che Stefano, se non è il 2027, sarà il 2028, 2029…”.





