In Italia il vino è da sempre considerato uno di quei piccoli piaceri quotidiani che fa anche un po’ parte della nostra tradizione e che non fa male. Tuttavia a rovinare un po’ questo idillio ci ha pensato il professor Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. Intervenuto al programma La volta buona su Rai 1, ha un po’spezzato un falso mito e ha detto: “Il vino è cancerogeno”. Spezzando così il cuore di tutti quelli che fin da piccoli sono cresciuti con la convinzione che un bicchiere di vino al giorno faccia bene.

Mangiare poco, vivere di più
Garattini parte da un principio che sa di buon senso: non servono digiuni estremi o diete complicate, basta un po’ di moderazione. “È solo questione di abitudini […] l’importante è non esagerare”.
Lo stesso vale per i dolci: “Il cervello ha bisogno di zucchero, ma se si mangia poco in generale, un dolcetto ogni tanto non è un problema”. In un’epoca in cui i frigoriferi sono sempre pieni, Garattini ricorda infine una regola dei nonni: alzarsi da tavola con un po’ di fame.

“Il vino è cancerogeno”: la verità scomoda
Sul vino, il professore non lascia spazio ad interpretazioni: “Il vino contiene alcol, quindi è cancerogeno. Non c’è differenza tra rosso e bianco”. Parole dure, soprattutto in un Paese dove il vino è tradizione, convivialità e orgoglio culturale.
A sostenere la tesi del professor Garattini ci sono anche i vari dati: è la presenza di alcol il problema. Alcol che è classificato come sostanza cancerogena al 100% dall’Organizzazione Mondiale di Sanità. L’alcol non è neanche un vero alimento, ha tantissime calorie, ma pochissimi nutrienti e mette in difficoltà l’organismo, che mentre è occupato a smaltire la sostanza, tende a conservare grassi e zuccheri, favorendo anche l’aumento di peso.
Ecco perché, pur essendo parte della nostra tradizione, il vino non porta benefici reali alla salute. Ridurne il consumo resta uno dei modi più semplici per proteggere il fegato, prevenire alcuni tumori e migliorare la qualità della vita. Anche se il professor Garattini ha concluso il suo intervento dicendo che in molti stanno lavorando ad una versione del vino analcolica, anche se gli appassionati storceranno il naso, dicendo che non potrà mai essere la stessa cosa.





