La cometa 3i atlas è una scoperta unica: è tra gli oggetti interstellari più controversi che abbiano mai attraversato il nostro sistema solare, tanto da mettere in dubbio molte leggi dell’attuale conoscenza dell’astrofisica. Gli scienziati, infatti, si stanno preoccupando (e altri no). Ma vediamo i motivi.

I motivi per cui ci si deve preoccupare
La composizione della cometa è già alquanto anomala: infatti, al suo interno c’è grande abbondanza di nichel, mentre sembra non esserci ferro. Elementi mai riscontrati prima in nessun’altra cometa. La sua chioma, invece, è ricca di anidride carbonica, acqua, monossido di carbonio, polveri di silicati e composti azotati. Composizione che, secondo gli scienziati, possono provare una provenienza da una zona estremamente fredda dello spazio, dove i ghiacci volatili si sono conservati per miliardi di anni. A preoccupare è anche il comportamento della sua coda, la quale cambia colore ogni volta che si avvicina alle orbite planetarie più interne e che punta direttamente verso il Sole. Questo sfida le leggi della dinamica solare. Avi Loeb dell’Università di Harvard crede che l’oggetto sia di origine artificiale e che sfrutti il campo gravitazionale di una stella per ottenere accelerazione (manovra di tipo “Oberth”).

I motivi per cui non ci si deve preoccupare
Tom Styler, invece, direttore della sezione cometaria del Jet Propulsion Laboratory, ha dichiarato quanto segue: “Tutti i dati raccolti fino a questo momento sono compatibili con una cometa naturale, per quanto straordinaria possa apparire“. Secondo lo scienziato, le anomalie sono causate semplicemente da una combinazione di effetti ottici, ma anche dalla sublimazione irregolare e da dinamiche rotazionali non ancora ben comprese. Lui, come molti altri ricercatori, infatti, invitano alla prudenza, anche davanti ad un oggetto interstellare così enigmatico. La cometa 3i atlas è ancora tutta da comprendere.





