Furto al Louvre, tra gioielli mancanti e nuovi arresti

Cinque nuovi arresti nell’inchiesta sul clamoroso furto al Museo del Louvre di Parigi, avvenuto il 19 ottobre 2025, scuotono ancora una volta il panorama internazionale. La procura di Parigi, guidata dalla procuratrice Laure Beccuau, ha confermato che i cinque sospetti, tra cui uno dei principali ricercati, sono stati fermati in diversi punti della regione parigina, tra cui il XVI arrondissement e la Seine-Saint-Denis.

Il furto riguarda otto gioielli storici della Corona francese, trafugati nella Galleria d’Apollon, con un bottino stimato intorno agli 88 milioni di euro. Tra gli oggetti sottratti vi sono diademi, corone e collane appartenute a Napoleone e alla sua famiglia. Fortunatamente, il celebre diamante Régent, uno dei pezzi più pregiati, non è stato preso dai ladri.

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L’arresto di uno dei sospetti chiave è stato possibile grazie al ritrovamento di tracce di DNA sugli oggetti abbandonati dopo il colpo. L’uomo, ritenuto uno dei due motociclisti che hanno garantito la copertura durante il furto, era da tempo nel mirino degli investigatori. Il fermo ha portato all’identificazione di altri quattro complici, ora in custodia cautelare.

Le autorità stanno ancora cercando il bottino, che non è stato ancora ritrovato, e indagano per comprendere appieno il ruolo di ogni persona coinvolta nella banda criminale. La polizia di Parigi prosegue le operazioni, decisa a recuperare i preziosi gioielli napoleonici e a garantire giustizia per quello che è stato definito un colpo audace ai danni del patrimonio culturale francese.

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