Bandiera a mezz’asta all’ombra del Vesuvio e non solo. Napoli piange una delle sue icone assolute: si è spento, all’età di 80 anni, James Senese (al secolo Gaetano Senese). Voce iconica della musica napoletana, il classe ’45 era ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli in rianimazione per una polmonite da circa un mese. Le sue condizioni, già gravi da diversi giorni, erano precipitate ulteriormente fino al decesso avvenuto nelle ultime ore. Una scomparsa, quella del padre del Neapolitan power, che segna la fine di un’epoca scandita a lungo dalla musica pura del suo sax.

Chi era
Nato a Napoli il 6 gennaio del 1945, da madre napoletana e padre americano, Senese è stato tra i sassofonisti italiani più noti a livello mondiale, tanto che nel 1990, all’Apollo Theater di New York, fu definito dagli statunitensi “Brother in soul“, appellativo riservato ai grandi artisti. Negli anni sessanta e settanta Senese è stato uno dei fondatori del movimento musicale Neapolitan power, periodo in cui fondò diversi gruppi musicali tra cui Napoli Centrale. Tante le collaborazioni con mostri sacri della musica italiana e non solo: da Pino Daniele a Bob Marley, da Gil Evans a Tullio De Piscopo passando per gli Art ensemble of Chicago.

Il rapporto con Pino Daniele
Decisivo il suo incontro con Pino Daniele. Quando lo ingaggiò, intuendone il talento, gli comprò un basso e lo arruolò in Napoli Centrale, poi ne divenne il sassofonista, il complice preferito, il suono distintivo del gruppo che espugnò piazza del Plebiscito nel 1981. Poi le carriere dei due artisti sono andata avanti parallelamente, con piacevolissimi ritorni di fiamma. Senese, visto nei film “No grazie, il caffè mi rende nervoso” e “Passione” negli ultimi decenni ha alternato la carriera solista a quella con i Napoli Centrale. Napoli che ora si raccoglie nel lutto e piange chi, per oltre 50 anni, ha segnato l’intera scena partenopea.





