Il Governo studia la possibilità di detassare la tredicesima o di inserire una tassazione piatta per la mensilità aggiuntiva.
Se la misura entrerà nella Legge di Bilancio 2026 la tredicesima potrebbe essere più alta e coinvolgerebbe tantissimi lavoratori, circa 19 milioni.

La tredicesima rappresenta un appuntamento fisso per i lavoratori dipendenti e corrisposta nel mese di dicembre prima delle festività natalizie e attualmente è tassata come un normale stipendio. Precisiamo che la tredicesima è più bassa dello stipendio mensile percepito in quanto non sono applicate le detrazioni, le quali sono distribuite sullo stipendio nella misura di un dodicesimo al mese.
Tredicesima senza tasse: guadagni reali in base al reddito
A proporre la detassazione della mensilità aggiuntiva è Forza Italia per ridurre la pressione fiscale sui lavoratori. In effetti, la detassazione della tredicesima comporterebbe un aumento dell’importo, che varia a seconda della fascia di reddito. In questo modo l’eliminazione delle tasse dalla tredicesima porterebbe un vantaggio al ceto medio evitando la possibilità che entrerebbe nel ceto povero per effetto delle tasse sugli stipendi.

Le opzioni allo studio del Governo si distinguono in due interventi, ed esattamente: esenzione totale dell’IRPEF dalla mensilità aggiuntiva, con questa soluzione sulla tredicesima graverebbe solo una trattenuta aggiuntiva del 9,19%; come per i premi di produttività, applicare sulla tredicesima mensilità un’aliquota ridotta del 10%.
L’approvazione di tale riforma è legata alla disponibilità delle risorse finanziaria. Per comprendere quale sarebbe il reale guadagno netto per il dipendente, sono state effettuate delle simulazioni. Abbiamo estrapolato alcuni esempi di aumento della tredicesima con esenzione totale o con imposta al 10%:
a) RAL di 20.000 euro con esenzione totale, l’aumento è di 321 euro, con imposta al 10% l’aumento è di 182 euro;
b) RAL di 28.000 euro con esenzione totale, l’aumento è di 450 euro, con imposta al 10% l’aumento è di 254 euro;
c) RAL di 35.000 euro con esenzione totale, l’aumento è di 856 euro, con imposta al 10% l’aumento è di 611 euro;
d) RAL di 50.000 euro con esenzione totale, l’aumento è di 1.222 euro, con imposta al 10% l’aumento è di 873 euro;
e) RAL di 60.000 euro con esenzione totale, l’aumento è di 1.802 euro, con imposta al 10% l’aumento è di 1.383 euro.
Ricordiamo che già lo scorso anno, la Legge di Bilancio ha previsto un bonus tredicesima di 100 euro netti sui redditi fino a 28.000 euro per le famiglie con almeno un figlio a carico. Questa misura compensativa è stata introdotta per compensare la detassazione della tredicesima ma limitata a solo una parte di lavoratori. L’intervento attuale è molto più ampio e comporta un aumento notevole sulla tredicesima.
L’impatto sulla mensilità aggiuntiva è consistente e potrebbe avere un impatto positivo sull’economia italiana. Si studia anche una misura sugli straordinari con un doppio benefico: detassazione del lavoro straordinario con un maggior guadagno per il lavoratore e una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro, con garanzia alle imprese di poter far fronte ai periodi di produttività intensiva.