Si tende a pensare sia attualmente impossibile risparmiare in un periodo come questo, e invece c’è un metodo da adottare che può salvare tutti.
Il costo della vita è aumentato ormai da tempo coinvolgendo un po’ tutti i settori, per questo le spese sono lievitate. A questo si aggiungono le bollette, tutt’altro che basse, accompagnate però da stipendi che non seguono questo passo. In casi simili non si può che arrivare a fine mese con l’acqua alla gola o quasi.
Sono in tanti a essere costretti a fare non pochi sacrifici, rinunciando spesso al superfluo, ma anche a molte delle cose più importanti, per questo si è costantemente preoccupati non sapendo bene cosa ci si debba aspettare dal futuro. Proprio per questo si è convinti sia praticamente impossibile risparmiare e mettere da parte anche solo un piccolo gruzzoletto da utilizzare per le emergenze, anche se fortunatamente non è così, c’è un metodo che forse pochi conoscono ma che può essere provvidenziale.
Risparmiare non è così impossibile, anche se non si ha un aumento di stipendio. Se questo non accade si può andare avanti solo con sacrifici difficili da sopportare. E invece non è così. C’è un trucco che potremmo adottare in questi casi, ma che forse non tutti conoscono.
Il riferimento è al metodo 50‑20‑20‑10, una versione aggiornata della classica regola del 50-30-20, che consente certamente di vivere al meglio il presente, ma con un occhio anche al futuro, così da avere da parte una cifra che può poi fare sempre comodo. Tutto questo può essere realizzato attraverso l’applicazione nella propria quotidianità di una regola davvero semplice: si deve dividere il reddito netto mensile, ovvero quello che si guadagna in quattro categorie ben precise: bisogni, risparmi, desideri e obiettivi. Ognuna di queste ha un’importanza e una funzione specifica.
Il 50% è legato ai bisogni essenziali, ovvero quelle spese senza cui non potremmo vivere, ovvero affitto, bollette, cibo, trasporti, assicurazioni. Il 20% riguarda i risparmi e deve essere pensato come a un modo per costruire un fondo emergenze o contribuire alla pensione. Se si vuole essere un po’ più sereni non si può però non pensare di non togliersi anche qualche sfizio, cosa che fa anche bene all’umore.
Spazio quindi ai desideri, pari al 20%, ovvero qualcosa che migliora il nostro stato d’animo ma che non è così indispensabile, quindi uscite al ristorante, viaggi e shopping. Si conclude con il 10% per gli obiettivi, aspetto di cui non si era parlato in passato nei metodi che consentivano di risparmiare. Questi sono gli investimenti su noi stessi, quindi magari un corso che può permetterci di specializzarci e avere una posizione più importante sul lavoro. A questo possiamo aggiungere un’attività che ci piace ma a cui non abbiamo dedicato mai tempo.
Non si dovrebbe mai dimenticare questo 10%, nonostante sia la percentuale più bassa. E’ sbagliato quindi attendere che qualcosa vada male per provare a cambiare vita non avendo altre possibilità davanti. Si dovrebbero tenere aperte sempre diverse strade e dimostrarsi coraggiosi, a quel punto il “Piano B” potrà essere sfruttato in ogni momento.
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